Pino Daniele, il cinema e Napoli

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Pino Daniele e il cinema: un legame molto stretto, tra la musica del grande cantautore e la Settima Arte. Un legame che nasce già (poco) prima del sodalizio con Troisi, ma che in realtà viene consacrato proprio da questa collaborazione.

Una collaborazione durata solo per tre film, ma che a tutti è sembrata infinita e che oggi ci fa ricordare Pino Daniele in un’unica immagine con il suo amico Massimo.

Un sodalizio che è quasi una simbiosi: tra immagini e musica, sublimate nel film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”, reso indimenticabile dalla canzone “Quando”; ma anche e soprattutto in una visione unica della “napoletanità”. Lo sguardo di Troisi e di Daniele sulla “napoletanità”, il loro modo di interpretare, o re-interpretare, la loro città nei suoi tanti, diversi e a volte contraddittori aspetti, è stato unico e differente rispetto al passato. Uno sguardo di “rottura”: Troisi ha proposto per immagini quella visione della napoletanità e del napoletano fuori dai clichè e dagli stereotipi che Pino Daniele è riuscito a tradurre in musica, mescolando pop, blues, rabbia, critica, poesia e malinconia. Un incontro che inevitabilmente è simbiosi, dove il tono sommesso di entrambi gli artisti diviene ricco di una forza dirompente, che rompe gli schemi e i luoghi comuni. Immagini e musica diventano una cosa sola, per raccontare al di là dei confini: due storie e due carriere che da sud prendono linfa, per decostruire e ricostruire, attraverso ironia e arte.