Il nuovo cinema giovane che nasce a sud

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Fabio Mollo

La vittoria del Gran Premio della Giuria, a Cannes, di Alice Rohrwacher ha fatto accendere i riflettori su una realtà che è ormai nota da qualche tempo: c’è un cinema italiano giovane che sta crescendo e che in questi anni si sta affermando anche, e forse soprattutto, a livello internazionale. E questo cinema giovane, in molti casi, è nato a sud.

A partire, forse, dalla stessa Rohrwacher, che, a livello cinematografico, ha mosso i suoi “primi passi” proprio a Reggio Calabria, dove ha ambientato il suo primo lungometraggio, “Corpo celeste”. Ma, al di là di questo aspetto – che comunque non è solo legato ad una location, perché la scelta di Reggio nasce anche dall’approfondita conoscenza del sud da parte della regista, quel sud che ha comunque molto influito sul suo lavoro – tanti altri sono i giovani registi nati al sud e che nel sud hanno trovato una fonte d’ispirazione, oltre che un set.

A partire da uno dei successi dell’anno, ovvero “Il sud è niente”, del reggino Fabio Mollo, pluripremiato in tantissimi festival internazionali (qui la sua intervista realizzata per Culturalife.it http://www.culturalife.it/fabio-mollo-un-giovane-regista-e-la-sua-visione-del-sud/).

Per non parlare dei giovani pugliesi, come Pippo Mezzapesa, che con “Pinuccio Lovero” ha ancora una volta proposto un nuovo e interessante linguaggio cinematografico.

Senza contare la rivelazione Pif, con il suo “La mafia uccide solo d’estate”, o altri film che hanno riscosso successo, come “Salvo” di Grassadonia e Piazza, o “L’intervallo”, di Di Costanzo.

E poi, guardando alla generazione immediatamente precedente, Winspeare, con “In grazia di Dio”, o ancora altri importanti autori, come il calabrese Michelangelo Frammartino, che con il suo “Alberi” è approdato addirittura al Tribeca Festival ideato da De Niro, negli Usa.

Insomma, il sud è anche – e sempre più – fonte di creatività e innovazione!